TOPOS 17
Ideologie
Inhalt
AUFSÄTZE
Hans Heinz Holz: Hans Mayers Beitrag zur Ideologietheorie
Ulrich Albrecht: Die Ideologie der »humanitären Intervention« und das Völkerrecht
Thomas Schröder: Bürgerliches Erbe und revolutionärer Augenblick. Werner Krauss’ Arbeiten angesichts des Todesurteils
Juha Manninen:
Das verlorene Buch des Wiener Kreises
Karlludwig Rintelen: »Realer Humanismus« und reale Humanität bei Marx, Engels, Luxemburg und in Adornos MINIMA MORALIA
Erich Buchholz: Juristische Ideologie
Hermann Klenner: Nachruf auf Arthur Kaufmann, den Rechtsphilosophen
Hans Heinz Holz: Über das Besondere von wissenschaftlicher Politik
DISKUSSION
Wolfgang Teune: Zur Parteitheorie und Ulrich Huars Beitrag in Topos 16
Ulrich Huar: Antwort an Wolfgang Teune
AUS DEN ARCHIVEN
Ernst Bloch: Universität - Wahrheit - Freiheit
Erich Hahn: Das Thema »Ideologie« im »Streit der Ideologien«
Abstracts
Hans Heinz Holz: Hans Mayer è morto il 19 maggio 2001 all’età di 94 anni. Il saggio di Hans Heinz Holz fu pubblicato in occasione del 70° compleanno di Mayer, nel 1977. Viene qui riproposto in suo ricordo per il particolare importante contributo di Hans Mayer alla teoria dell’ideologia. Già nel 1937 critica il concetto borghese di ideologia da un punto di vista chiaramente marxista. Questa critica viene sviluppata nel libro del 1948 Karl Marx e la miseria dello spirito. Provenendo da Hegel, Mayer collega il problema dell’ideologia a quello della verità. Il concetto di ideologia deve collegarsi a un concetto di verità che comprenda l’insieme del processo storico-sociale. L’ideologia ha diversi aspetti e non è semplicemente »falsa coscienza«. E’ insieme un’interpretazione deformata della realtà per interessi politici e sociali, una concezione del rapporto sociale tra gli esseri umani come rapporto sociale di oggetti esistente al di fuori di loro, la rivendicazione di una validità assoluta ed eterna di acquisizioni storicamente giuste. L’ideologia può essere considerata e definita solo nel contesto del processo cognitivo e del progresso scientifico e sociale.
On May 19, 2001, Hans Mayer died at the age of 94. Hans Heinz Holz’ essay was published in 1977 for Mayer’s 70th birthday. It is now reprinted in memory of Hans Mayer and his important contribution to the theory of ideology. As early as 1937, he criticised the bourgeois ideology conception from a clear Marxist perspective. This criticism was developed in his book Karl Marx and the misery of the spirit (1948). Deriving from Hegel, Mayer relates the question of ideology to the question of truth. The notion »ideology« must be related to the notion »truth« implying all aspects of the processes of social history. Ideology has different aspects and is not identical with »wrong consciousness«. It is all at the same time: misinterpretation of the reality due to political or social interest; a perception of social relationships between human beings as a social relationship of objects existing outside of human beings; the postulate of an absolute and eternal validity of historically correct cognition. Ideology can only be considered and defined in this context of the cognitive process and of scientific and social progress.
Ulrich Albrecht: Il neo-interventismo tenta di legittimarsi come »azione umanitaria«, nella tradizione ideologica che fu già delle grandi potenze del 18° e 19° secolo, e successivamente del fascismo tedesco. Sotto la leadership degli Usa, la Nato vuole liberarsi delle leggi internazionali e degli stessi impegni Nato nei confronti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E gli Usa stanno per rinunciare al principio del multilateralismo. Si crea una situazione politica internazionale che causa gravi preoccupazioni.
The new interventionism is trying to get its legitimation as »humanitarian action«. But thus it only takes up the tradition that already played an ideological role for the major powers of the 18th and 19th centuries, as well as eventually for German fascism. Under the leadership of the USA, NATO wants to get rid of international law, as well as of NATO’s obligations to the UN Security Council. And the USA are about to renounce the principle of multilateralism. In this way a political situation of the world is created that causes great worries.
Thomas Schröder: Il romanzo antifascista PLN e il saggio filosofico Graciáns Lebenslehre, scritti entrambi tra il 1943 e il 1945 da Werner Krauss condannato a morte dal regime nazista, vanno letti non solo come documenti di resistenza incorruttibile allo stato autoritario in una situazione di estremo isolamento intellettuale, ma anche in analogia alle riflessioni di Horkheimer e Adorno sull’elemento borghese nel fascismo. La tradizione emancipatoria di autonomia che costituisce uno degli aspetti centrali dell’arte - PLN è il testo di un grande poeta - può solo essere ricostituita contro l’agonia della ragione, conformemente a una seconda forma di critica dell’ideologia quale nella »Fackel« di Karl Kraus. Le due linee insieme definiscono la via di Krauss verso una scienza marxista della letteratura.
Werner Krauss’ antifascist novel PLN and his philosophic essay Gracian’s Lebenslehre, both written between 1943 and 1945 while confronted with his death sentence by the NS-Regime, should be read not only as documents of incorruptible resistance to the authoritarian state in an extreme intellectual isolation, but also in analogy to Horkheimer’s and Adorno’s reflections on the bourgeois element in fascism. The emancipateed tradition of autonomy that belongs to the central aspects of art - PLN is the text of a great poet - can only be reconstituted against the agony of reason, in correspondence to a second form of critic of ideology, practised in Die Fackel by Karl Kraus. Both lines together demonstrate Krauss’ way to a Marxist understanding of literary science.
Juha Manninen: Nel lascito di Otto Neurath, Juha Manninen ha scoperto un testo interessante, un manoscritto inedito dal titolo Il contenuto scientifico della storia e l’economia nazionale. In origine il libro doveva essere pubblicato dal Circolo di Vienna, cosa che poi non avvenne. Manninen ne riporta le ragioni. Neurath aveva tentato di introdurre nel Circolo di Vienna il marxismo come sociologia della concezione scientifica del mondo.
In Otto Neurath’s legacy, Juha Manninen discovered an interesting text, an unpublished manuscript, titled: The scientific content of history and national economy. Originally the book was to be published by the »Wiener Kreis«. This, however, was not the case, and Manninen gives account for the reasons: Neurath had attempted to introduce Marxism as sociology of the scientific »Weltanschauung« into the »Viennese Circle«.
Karlludwig Rintelen: Marx e Engels usano per la prima volta l’espressione »umanesimo reale« nella Sacra Famiglia (1844-45). E’ l’antitesi di quell’»idealismo speculativo« che non considera le condizioni reali, materiali e sociali degli esseri umani e che perciò parla solo astrattamente della loro dignità. Chi parla di esseri umani deve parlare delle loro reali condizioni di vita - e cambiarle. Marx e Engels tengono fermo questo principio, anche se successivamente, per diversi motivi, non usano il termine »umanesimo« nel senso originale. Al posto di questa espressione subentra , quale reale umanità, la concreta analisi e critica del capitalismo e il disegno di una società umana. Altri marxisti hanno in vario modo seguito questo ethos di una reale umanità.
Marx and Engels use the term »realistic humanism« for the first time in The holy family (1844-45). It is the anti-thesis to »speculative idealism«, which does not consider the real, material and social living conditions of human beings and therefore only abstractly talks about their dignity. Talking about human beings means talking of their real living conditions - and changing them. Marx and Engels hold to this principle even if they later, for different reasons, do not use the term »humanism« in its original meaning. Instead, a real humanness is applied in form of concrete analysis and criticism of capitalism, and the draft of a humane society. Other Marxists followed this ethos of a realistic humanity in various ways.
Erich Buchholz: L’autore esamina criticamente la bozza del nuovo programma della PDS. Mostra gli effetti negativi dell’ingresso dell’ideologia borghese nel programma di un partito socialista in modo storicamente irriflettuto. Ne conseguono inaccettabili astrazioni e illusioni distruttive, come pure l’abbandono di una precisa analisi politica e economica.
The draft of the new PDS-Programme is critically expounded by the author. He shows the negative effect of bourgeois ideology entering a socialist party’s programme in a historically unreflected way. The consequences are unacceptable abstractions and destructive illusions as well as the abandonment of an unmistakable political and economical analysis.
Hans Heinz Holz: 50 anni fa all’Università Philipps di Marburg fu fondato l’Istituto di Politica Scientifica. Per più di 20 anni fu guidato e caratterizzato da Wolfgang Abendroth. Dal 1951 si parla di nuovo di »Scuola di Marburg«, ora però non più in ambito filosofico bensì politologico. Qui vale la famosa undicesima »Tesi su Feuerbach« marxiana: non si tratta solo di interpretare il mondo bensì di cambiarlo. Per Abendroth questo significava unità di politica e teoria scientifica e il fatto che la scienza diventi o debba diventare evento politico.
50 years ago, the Institute for Scientific Politics was founded at the Philipp’s University in Marburg. For over twenty years it was headed and formed by Wolfgang Abendroth. Since 1951, a »Marburg School« is mentioned again, not any more in philosophy as in the past, but in political science. The famous expression of Marx from the 11th thesis on Feuerbach applied here: not only to interpret the world but to change it. Abendroth understood this as unity of politics and scientific theory, as well as the fact that science becomes - and has to become - a political event.
Ernst Bloch: Cercando fonti di Emil Fuchs per un volume in preparazione su Erwin Eckert e Emil Fuchs, Friedrich-Martin Balzer ha trovato nell’Archivio della Humboldt-Universität di Berlino la seguente relazione di Ernst Bloch, con il quale Emil Fuchs aveva stretti rapporti. La lettura si deve al gentile sostegno e permesso del nipote di Emil Fuchs, prof. Klaus Fuchs-Kittowski, che ringraziamo particolarmente per aver messo a disposizione questo testo inedito per la pubblicazione su »Topos«. L’Istituto di sociologia delle religioni guidato da Emil Fuchs si chiamò in seguito »Istituto Emil Fuchs« e si trova nella Emil-Fuchs-Strasse di Lipsia.
Preparing for the edition of Emil Fuchs’ sources for a publication on Erwin Eckert and Emil Fuchs, Friedrich-Martin Balzer found the following paper by Ernst Bloch in the Humboldt University’s archives. Emil Fuchs and Ernst Bloch had a close relationship. Emil Fuchs’ grandson, Professor Dr. Klaus Fuchs-Kittowski, permitted and promoted the inspection of the document. TOPOS is grateful to Klaus Fuchs-Kittowski for giving the copy-right for this text. The Institute for Religious Sociology in Leipzig, headed by Emil Fuchs, was later called »Emil Fuchs Institute«, situated in the Emil Fuchs Street.
Erich Hahn: Dal 27 febbraio al 1° marzo 1986 ebbe luogo a Freudenstadt, nella Foresta nera, il quarto incontro nell’ambito dei colloqui su questioni di principio tra sociologi della SED e la commissione valori fondamentali della SPD. Nei primi due giorni si discusse di »coesistenza pacifica e sicurezza«. Dal dibattito si giunse alla decisione di elaborare il documento Controversia delle ideologie e sicurezza comune. Fino ad oggi suscita emozioni e già allora raccolse sia consensi che dissenso. Per l’ultimo giorno era previsto un dibattito sul tema »ideologia«. Negli incontri precedenti c’erano state divergenze sul concetto stesso, sul ruolo delle ideologie nella controversia corrente su guerra e pace, su sostanza e funzione dell’anticomunismo. Il prof. Erich Hahn (SED) fu pregato di impostare il dibattito. L’introduzione di Erich Hahn viene qui pubblicata per la prima volta. Non si basava su una elaborazione letterale bensì solo su riflessioni sotto forma di tesi e spunti. Il testo si basa su registrazioni e appunti personali, e - con alcune correzioni stilistiche e dislocazioni - è quello originale annotato dal relatore. E’ per questo posto tra virgolette. Non esiste un verbale ufficiale del vivace dibattito, riassunto sulla base di appunti di Erich Hahn, che ne garantisce la veridicità.
From 27 February to 1 March 1986 the fourth meeting took place in Freudenstadt, in the Black Forest, in the context of the discussions over matters of principle between society scientists of the SED and the basic value commission of the SPD. On the first two days »peaceful coexistence and security partnership« were debated. It came to the decision to prepare the document »Controversy of the Ideologies and Common Security«. Until today it excites minds and it found at that time both agreement and contradiction. For the first day a discussion was planned about »ideology«. Different opinions over the term, over the role of ideologies in the current debate about war and peace as well as over substance and function of anticommunism had played a role again and again in the preceding meetings. Prof. Erich Hahn (SED) had been asked for an introduction. This introduction by Erich Hahn is published here for the first time. It was not a literal elaboration but thesis-like considerations and points of pass. The text is based on personal recordings and notes of the speaker and it printed here (with some corrections in style and conversions) as the author had noted it at that time. The introduction is therefore set in quotes. An official record of the intense debate does not exist. The summary of the discussion follows E. Hahn’s notes. He guarantees for veridicity.
Editorial
Napoleons Verdikt über die französischen »Ideologen« blieb in seiner Wirkungsgeschichte ambivalent. Zum einen beförderte es die Auseinandersetzung über einen Topos, der seit Destutt de Tracy und seinen Eléments d'idéologie aus der philosophischen und politischen Auseinandersetzung nicht mehr wegzudenken ist. Zum anderen inaugurierte es jene Pejoration, die dem Ideologie-Begriff bis heute gern unterlegt wird, wenn politische Argumente, soziale Postulate und gesellschaftliche Aktionen unbequem oder gar gefährlich zu werden beginnen. Daß diese denunziatorische Abwertung von »Ideologie« gleichermaßen ideologisch konfiguriert ist, kann dabei allenfalls bestritten, nicht aber seriös widerlegt werden; Napoleons Verdikt ist heute nur noch historisch interessant. Gesellschaftspolitisch und auch theoretisch aktuell bleibt hingegen die Frage nach der Bestimmung des vielschichtigen Verhältnisses von Ideologie und Gesellschaft und, mit ihr essentiell verbunden, die Frage nach den Entwicklungen, Konflikten und Interdependenzen klassenspezifischer Ideologien, Ideologiebegriffe und Ideologietheorien.
Die Niederlage des europäischen Sozialismus hat die Aktualität der Ideologie-Problematik eher verstärkt als verringert. Die ideologische Konfrontation zweier Weltsysteme ist nicht einem ideologischen Vakuum gewichen. Sie befindet sich vielmehr in einem Transformationsprozeß, der eine charakteristische Doppelstruktur zu erkennen gibt. An die Stelle der totalen ideologischen Konfrontation beginnt ein neuer ideologischer Totalitarismus zu treten, in dem sich die politische, militärische und ökonomische Entfesselung des Imperialismus ebenso zum Ausdruck bringt wie seine Strategie der uneingeschränkten Vereinnahmung. Letztere präsentiert mit dem flankierenden Postulat der »humanitären Intervention« eine Rechtfertigungsideologie, die das geltende Völkerrecht radikal in Frage stellt (Ulrich Albrecht). Imperiale und antidemokratische Entwicklungen vollziehen sich gleichermaßen bei der Etablierung des »Vereinten Europa«. Und gleichzeitig entwickelt sich in diesem Europa eine subideologische Diversifikation, deren programmatische Beliebigkeit sogar Neofaschisten die Besetzung von Regierungsämtern ermöglicht. Vor diesem Hintergrund erhält die Ideologiekritik neue Dringlichkeit, zumal die Herrschaftsmechanismen der herrschenden (Neuen) Medien inzwischen perfekt und flächendeckend funktionieren.
Im vorliegenden Heft 17 geht TOPOS auf ideologietheoretische und ideologiekritische Traditionen ein, die u.a. mit den Namen von Wolfgang Abendroth, Theodor W. Adorno, Ernst Bloch, Friedrich Engels, Werner Krauss, Rosa Luxemburg, Karl Marx, Hans Mayer und Otto Neurath verbunden sind. Sie repräsentieren ein relativ breites Spektrum, dessen Verbindlichkeiten nicht verlorengehen dürfen. Denn angesichts der bedrohlichen Entwicklungen ist es für den linken Ideologie-Diskurs von entscheidender Bedeutung, eine tragende Vernetzung zu finden, innerhalb derer - also durchaus in bleibender Spannung zwischen Anknüpfung und Widerspruch - gemeinsamer intellektueller Widerstand artikuliert und mobilisiert werden kann. Daß es dabei keine Illusionen geben darf, darüber belehren AUS DEN ARCHIVEN die Erinnerungen Erich Hahns. Daß Gemeinsamkeit keine Illusion sein muß, daran erinnert AUS DEN ARCHIVEN die Beziehung zwischen dem marxistischen Philosophen Ernst Bloch und dem evangelischen Theologen Emil Fuchs.
Herausgeber, Verlag und Redaktion danken Klaus Fuchs-Kittowski da-für, die Rede Ernst Blochs aus dem Nachlaß von Emil Fuchs für eine Veröffentlichung in TOPOS zur Verfügung gestellt zu haben.